Lei investe in guardaroba

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{mosimage} Ma per non svenarsi col caro-euro scopre gli outlet e riscopre i mercatini Villaggio turistico esotico, esterno giorno. «Quelle sono sicuramente italiane, si vede da come sono vestite». Già: e non si tratta solo di eleganza innata, visto che il 34% delle donne del Belpaese spende la metà del proprio stipendio in abbigliamento. Con l'arrivo dell'euro e il conseguente (?) aumento dei prezzi, le signore sono state costrette ad abbassare le spese, non le pretese. Dalla boutique, si passa all'outlet, ma la fame di shopping va comunque placata. A ogni costo: che in questo caso è la metà della busta paga, per l'appunto. Il ritratto delle donne italiane che investono in guardaroba, è tratteggiato da un sondaggio realizzato dalla rivista "Vera Magazine" su un campione di 405 donne di età compresa tra i 18 e i 54 anni. «Oggi vestirsi costa il 25% in più rispetto allo scorso anno e gli aumenti sulle calzature arrivano addirittura al 28,33% - scrivono i curatori della ricerca -: dall'inchiesta emerge che il 63% delle donne oggi spende meno per vestirsi». Nell'abbigliamento finisce comunque una parte considerevole del budget personale: il 34% delle intervistate dichiara di investire la metà del reddito per abiti e scarpe, mentre il 33% circa un terzo (soprattutto donne tra i 25 e i 34 anni). Così, per non rinunciare alla "dose" mensile di shopping, prendono terreno le grandi catene (31,5%) e soprattutto gli outlet e i classici mercati di quartiere. Modaiole sì, sprovvedute no. Maniache della griffe, a rischio crisi di astinenza da taglio sartoriale, allergiche al tarocco, assuefatte ai cartellini dal prezzo ansiogeno… Ebbene: hanno scoperto quanto è chic il mercatino. «Volete mettere? - raccontano alle amiche - il gusto della ricerca, della scoperta del capo giusto, e poi i colori, gli odori, le grida dei venditori che fanno tanto suq». Lontani i tempi in cui lo sconto era cheap: le trasferte in cerca dell'outlet più conveniente si fanno a bordo delle Mercedes e delle Bmw, mentre il ritrovato gusto per il vintage toglie dall'imbarazzo la dama che ha riesumato l'abito d'alta moda che fu della zia. Quelle che spacci e mercatini, per cause di forza maggiore (si legga portafoglio), non li avevano mai sminuiti, vivono il loro momento di gloria distribuendo preziosi indirizzi e consigli alle conoscenti snob. Dal sondaggio non emerge invece una predilezione per i saldi, attesi solo dal 15,5% delle intervistate. Certo, comprare il maglione di cachemire grigio quando già si pensa al completo di lino color malva è un gesto troppo giudizioso. Forse poteva andare bene un tempo, quando a certi capi spalla non si poteva rinunciare: la camicetta bianca, il paltò blu… Ma oggi, insomma: che gusto c'è?

23 maggio 2003

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